La Charly Gaul
evoca un nome che nel mondo del ciclismo ha lasciato un segno profondo ed in
dimenticabile. Molto del noto ciclista lussemburghese è legato all’impresa che
egli fece al Giro d’Italia scalando nella tappa Merano - Monte Bondone la
famosa montagna in un clima gelido e terrificante, realizzando una delle più
famose imprese della storia del ciclismo: era l’8 giugno del 1956.
Il clima che in
nostri eroi hanno incontrato in quel di Trento non era certo quello del 1956,
ma i trenta gradi di Trento, uniti alla doppia scalata del Monte Bondone per
chi ha fatto il percorso lungo, hanno lasciato un segno profondo.
Gianluca Grassi è
stato autore del lungo ed ha percorso i 142 km in 5 h 56’ piazzandosi
326° nella classifica assoluta e 49° nella categoria M4. Daniele Clarotto è stato autore
del percorso medio ed ha percorso i 58
km in 2 h 39’ piazzandosi in 291° posizione assoluta e 27° di categoria M1. Piazzamento del sottoscritto al 371°
posto assoluto e 42° di categoria M5
sempre nel medio.
Percorso bello,
affascinante, svoltosi in un clima
rovente, con qualche caduta di troppo nel tratto in discesa da Palù di Giovo
dove la presenza di tratti bagnanti consigliava una certa prudenza e poi il
mitico Monte Bondone che con i suoi 20 km, 1400 m di dislivello con pendenza
media al 7 %, non lascia scampo, oserei dire a tratti insopportabile. Se mi è permesso una battuta: è interminabile anche in discesa.
Decisamente più
dolce il rientro, dove la sosta per il
pranzo al Lago di Caldonazzo, ci ha alleviato con un po’ di frescura.
VB
Lago di Caldonazzo |
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