venerdì 26 luglio 2013

Splendida compagnia in una splendida giornata

Dopo vari contatti telefonici e via e-mail decidiamo di partire in bici da Carnia. Il ritrovo fissato per le otto viene prorogato a causa del cronico ritardo di Roberto. Poco importa, lo attendiamo ed il tutto viene ritardato di qualche minuto. Il giro già preventivamente concordato prevedeva la salita al Montasio da Chiusaforte e la successiva discesa verso Cave del Predil e Tarvisio. Il giro si sarebbe completato salendo verso Sella Cereschiattis da Pontebba, discesa verso Moggio e rientro alle macchine. La giornata calda ma mitigata dalla quota del Montasio ci ha regalato dei panorami che senza nulla togliere ad altri luoghi, sono tra i più del Friuli. Certo percorrendo le rampe che da Sella Nevea conducono alla piana del Montasio i nostri pensieri era concentrati sul superare le elevate pendenze di questo tratto. Tutta la nostra fatica è stata appagata dalla vista dello Jof Montasio e dal profilo del Canin. La discesa verso Tarvisio ha visto, come peraltro di consuetudine il ritardo di Roberto con sua cronica paura per la velocità. La salita di Sella Cereschiattis, non era mai stata percorsa dal sottoscritto dal versante di Pontebba e devo dire che pur non presentando pendenze impossibili, si presenta con un certa difficoltà, soprattutto se sulle gambe si ha quasi un centinaio di chilometri. Veloce e breve il rientro alle auto, dove dopo una veloce rinfrescata ci atteso un bel piatto di spaghetti, consumati nelle immediate vicinanze di Venzone. Un grazie a Beppino, Giuseppe e Roberto
VB

lunedì 22 luglio 2013

Ottima prestazione di Gianluca Grassi e Daniele Clarotto alla Charly Gaul

La Charly Gaul evoca un nome che nel mondo del ciclismo ha lasciato un segno profondo ed in dimenticabile. Molto del noto ciclista lussemburghese è legato all’impresa che egli fece al Giro d’Italia scalando nella tappa Merano - Monte Bondone la famosa montagna in un clima gelido e terrificante, realizzando una delle più famose imprese della storia del ciclismo: era l’8 giugno del 1956. 
Il clima che in nostri eroi hanno incontrato in quel di Trento non era certo quello del 1956, ma i trenta gradi di Trento, uniti alla doppia scalata del Monte Bondone per chi ha fatto il percorso lungo, hanno lasciato un segno profondo. 
Gianluca Grassi è stato  autore del lungo ed  ha percorso i 142 km in 5 h 56’ piazzandosi 326° nella classifica assoluta e 49°  nella categoria M4. Daniele Clarotto è stato autore del percorso medio ed  ha percorso i 58 km in 2 h 39’ piazzandosi in 291° posizione assoluta e 27° di categoria  M1. Piazzamento del sottoscritto al 371° posto assoluto  e 42° di categoria M5 sempre nel medio. 
Percorso bello, affascinante, svoltosi  in un clima rovente, con qualche caduta di troppo nel tratto in discesa da Palù di Giovo dove la presenza di tratti bagnanti consigliava una certa prudenza e poi il mitico Monte Bondone che con i suoi 20 km, 1400 m di dislivello con pendenza media al 7 %, non lascia scampo, oserei dire a tratti insopportabile.   Se mi è permesso una battuta:  è interminabile anche in discesa.
Decisamente più dolce il rientro,  dove la sosta per il pranzo al Lago di Caldonazzo, ci ha alleviato con un po’ di frescura.
VB
Lago di Caldonazzo